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Proposta normativa per limitare i danni alla salute da inquinamento elettromagnetico
Approvata dal convegno " Inquinamento elettromagnetico " Roma, 1°marzo 1997

1. Inquinamento elettromagnetico
Negli ultimi anni si sono moltiplicare le sorgenti di campo elettromagnetico, generando un inquinamento fisico del ambiente, che si sovrappone al diffuso inquinamento biologico dell'aria e del suolo e all'ancor più diffuso inquinamento chimico dell'aria, dell'acqua e del suolo. Né appare ancora scongiurato il rischio derivante dal'inquinamento radioattivo, chimico e fisico insieme, che una sciagurata stagione di indifferenza per i diritti fondamentali dei cittadini, come il diritto alla salute ed all'integrità fisica della persona e della progenie, ha posto in essere nel nostro Paese con la costruzione di centrali nucleari, delle quali lo smaltimento dei residui radioattivi costituisce a tutt'oggi un problema insolubile.

In questi stessi anni sono state effettuate moltissime ricerche di laboratorio ed indagini epidemiologiche sugli animali e sull'uomo che hanno mostrato l'esistenza di una connessione tra esposizione alle onde elettromagnetiche della popolazione e rischio di cancro di vario tipo nonché di vari altri danni alla salute: disturbi nervosi, disordini cardiovascolari, alterazioni croimosomiche e del sistema immunitario, aborti spontanei e malformazioni, morbo di Alzheimer e morte in culla.

La valutazione critica delle evidenze scientifiche fa ritenere credibile un'interpretazione causale dell'associazione fra leucemia infantile ed esposizione a campi magnetici a 50/60 Hertz e quindi questi ultimi sono definibili come " probabile carcerogeno".

Le evidenze scientifiche per le esposizioni a radiofrequenza sono meno forti che nel caso delle basse frequenze, ma fuori discussione che possano essere esclusi degli effetti dannosi, quindi i campi elettromagnetici a radiofrequenza devono essere considerati, allo stato attuale delle conoscenze, perlomeno come "possibile cancerogeno".

Non potendosi negare quindi, in base ai risultati scientifici già oggi acquisiti, l'esistenza del rischio per la salute della popolazione esposta ai campi elettromagnetici, va applicato con determinazione un principio di cautela minimizzando il più possibile l'esposizione della popolazione.
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2. Limiti di esposizione
Per attuare il principio di cautela noi proponiamo che si adotti per la normativa italiana, nei riguardi della popolazione sottoposta a esposizione cronica ai campi elettro magnetici (oltre 4 ore al giorno), dei limiti che tengano conto dei risultati dei più importanti studi epidemiologici, in coerenza colle linee guida della confederazione dei sindacati svedesi per le emissioni dai videoterminali e colle richieste generali della confederazione dei sindacati svedesi.
I limiti proposti sono indicati in Tabella 1.
Tabella 1
Limiti di campo elettrico e di induzione magnetica (espressi in valori efficaci) per esposizione cronica (oltre 4 ore al giorno) della popolazione.
Frequenze Campo elettrico
(Volt/metro)
Induzione magnetica
(nano Tesla)
da 0,1 Hz a 2 KHz 10 100
da 2 KHz a 100 KHz 1 25
da 100KHz a 300 GHz 0,2 0,7

 

3. Conclusione
Per la battaglia che presumibilmente si aprirà nel paese per ottenere una normativa fortemente restrittiva come quella qui indicata, noi proponiamo che si costituisca un coordinamento fra tutte le associazioni ed i singoli presenti a questo convegno, con adeguate forme organizzate di sostegno giuridico, sociale e politico.
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ultimo aggiornamento: 18 novembre 2000
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